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Food storytelling e Social Media: tra pancia e mente

Raccontare storie. E farlo alla pancia. Lo storytelling è una tecnica da sempre adottata dall’essere umano per ricordare, sfruttando l’emotività.

La memoria di esperienze, vissute o immaginate, produce infatti un attaccamento affettivo capace di incidere in modo concreto sulla mente e di creare un legame con la realtà.
Le narrazioni si radicano così in profondità, rendono significativo il vissuto personale ed inducono al raggiungimento del successo in ogni esperienza.

Lo storytelling permette quindi di arricchire la percezione e di cogliere le relazioni che si pongono tra emozioni e dimensione individuale, ampliando le prospettive di azione sul reale. La naturale attitudine al racconto di storie è, per queste ragioni, uno strumento importante nel marketing ed è stata utilizzata in modo strategico da molte aziende, al fine di definire un brand attraverso una logica di creatività ed immaginazione.
Costruire uno storytelling significa sfruttare le potenzialità evocative di una narrazione, per definire l’identità di un marchio ed indurre il potenziale cliente ad aderire alle caratteristiche che lo contraddistinguono. Attraverso il racconto è possibile cogliere l’essenza, la storia ed i valori condivisibili dell’azienda.

Lo storytelling deve così comunicare il brand attraverso un’evocazione creativa, che può essere realizzata soltanto se costruita su alcuni elementi chiave, quali: fiducia, relazione, verosimiglianza, semplicità e significato personale. La fiducia è ciò che porta il pubblico ad avvicinarsi ad un marchio, al fine di conoscerlo e relazionarsi ad esso con sicurezza. La semplicità, insieme alla verosimiglianza, permette di avere una comunicazione chiara, vicina e diretta e, per questo, più comprensibile ed efficace. Il significato personale è ciò che infine permette al pubblico di dare un senso proprio alla storia e quindi di assimilarla e farla propria.

Questa caratteristica, insieme alle altre elencate, è una componente basilare per rendere il marchio un vero e proprio racconto esperienziale. La narrazione di esperienza è proprio ciò che contraddistingue, nello specifico, la comunicazione del prodotto-cibo, soprattutto in un paese come l’Italia, dove l’alimento non è soltanto un insieme di valori nutrizionali ma rientra in un vasto patrimonio di cultura immateriale, fatta di tradizioni, emozioni e saperi antichi. Nel food-storytelling non compare quindi soltanto il prodotto, ma anche il fattore umano, fondamentale per esprimere la dimensione culturale che lo definisce.
Il food-storytelling può raccontare così storie sul prodotto, sui produttori ma anche immergersi nella vita del consumatore. Le narrazioni sul cibo possono infatti coinvolgere la quotidianità del proprio destinatario, permettendogli di identificarsi nel racconto oppure anche di proiettarlo in un mondo proprio, un altrove dove potersi rifugiare, all’interno di una dimensione bucolica e magica come quella creata strategicamente da Mulino Bianco per oltre un decennio.  Questa tipologia di food-storytelling appare però oggi poco incisiva, poiché troppo lontana dalla realtà attuale, non verosimile e quindi poco condivisibile nei valori espressi. L’importanza di aderire ad un messaggio verosimile ha un meccanismo simile nel mondo del cinema e delle produzioni televisive. Sebbene infatti le storie raccontate siano per loro definizione fiction, esse devono però essere intese dallo spettatore come esperienze che potrebbe davvero ritrovarsi ad affrontare.
Un altro carattere significativo per il food-storytelling è l’utilizzo di immagini e video. Il visivo è infatti colto con più rapidità dalla mente umana, abituata oggi ad essere stimolata da input sensoriali sempre maggiori e diversi. Questi contenuti narrativi sono diffusi, soprattutto nella logica del food-storytelling, utilizzando canali comunicativi continuativi come i social media. Il food-storytelling deve sapere quindi sfruttare il carattere di canale di conversazione tipico dei social network, creando una rete di dialogo, la quale si adatta, per sua stessa natura, alla struttura del racconto. La gestione della comunicazione attraverso la narrazione, in apparenza semplice e autentica, è in realtà, in conclusione, il risultato di una strategia di marketing complessa, che deve basarsi sulla presenza di professionalità e competenze specifiche. Le aziende devono affidarsi quindi a professionisti del settore capace di valorizzare al meglio questo strumento, definendo un prodotto comunicativo capace di parlare alla pancia del proprio cliente ma anche di raggiungerne la mente.

Il vostro brand, il vostro prodotto, merita sicuramente di essere raccontato nel modo più utile per raggiungere gli obiettivi di marketing prefissati.
Se volete metterci alla prova, contattateci. Senza alcun impegno, anche solo per conoscerci. Per noi sarà comunque un piacere.